
La quinta tappa della Tirreno-Adriatico tra Ascoli Piceno e Pergola è stata una battaglia contro il vento. Le raffiche hanno sferzato i corridori per 205 km, rendendo ogni pedalata più pesante e ogni fuga un azzardo. Alla fine, è Fredrik Dversnes (Uno-X Mobility) a trionfare con una cavalcata d’altri tempi.
Un’impresa da fuga
Dversnes ha giocato d’anticipo, inserendosi nella fuga giusta e resistendo fino alla fine. Chilometro dopo chilometro, ha sfidato il vento e la fatica, mentre il gruppo dietro provava a riorganizzarsi. Negli ultimi metri ha trovato l’ultima scintilla di energia, tagliando il traguardo con le braccia al cielo: impresa riuscita.
Ganna e l’inferno dell’ultimo chilometro
Dietro, la vera scena madre della giornata: Filippo Ganna, leader della classifica, è vittima di un guasto meccanico a 500 metri dal traguardo. La bici lo tradisce sul più bello, obbligandolo a fermarsi e a saltare su quella dell’assistenza neutra.

Un attimo di silenzio. Il pubblico trattiene il fiato, incredulo.
Poi, Ganna riparte. Spinge sui pedali con rabbia, lottando con una bici che non è la sua. Taglia il traguardo, guarda il cronometro, incassa la certezza più attesa: la maglia azzurra è ancora sulle sue spalle. Un boato accompagna il verdetto. Il pubblico esulta: lo scampato pericolo è un piccolo trionfo.

E ora?
Domani si riparte, con il vento che potrebbe ancora scompigliare i piani. Questa Tirreno-Adriatico non regala nulla: solo chi sa soffrire potrà arrivare fino in fondo.
