Asfalto & Fango arriva a Sanremo… e incontra Stefano Garzelli

oplus_1056

Sanremo è sempre Sanremo, anche per chi vive il ciclismo non solo in sella, ma dietro le quinte, correndo da una transenna all’altra, tra furgoni, telecamere e arrivi da preparare. Asfalto & Fango è arrivato qui, nella Città dei Fiori, per raccontare la Milano-Sanremo da vicino. E tra un sopralluogo e l’altro in zona arrivo, è successo qualcosa di inaspettato ma davvero speciale.

Mi sono imbattuto nel grandissimo Stefano Garzelli, ex professionista e ora voce tecnica della Rai, che con il suo stile pacato ma sempre diretto ci accompagna ogni anno nei grandi appuntamenti del ciclismo. Non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione: con grande disponibilità, Garzelli ha accettato di rispondere a tre domande al volo. Lo ringrazio di cuore per il tempo e la gentilezza!

La prima domanda è stata semplice, ma carica di significato:
“Qual è la vittoria che ti porti nel cuore ancora oggi?”
Garzelli non ha avuto dubbi:
“Il Giro d’Italia del 2000. Vincere quella corsa è stato il sogno di una vita.”
Una risposta che non sorprende, ma che dice tanto. Perché il Giro non è solo una corsa, è un viaggio dentro se stessi. E vincerlo… è per pochi.

Poi gli ho chiesto se avesse qualche rimpianto, una gara che avrebbe voluto vincere sopra tutte le altre.
Qui si è aperto un piccolo varco nella memoria:
“Senza dubbio la Liegi-Bastogne-Liegi dove arrivai secondo. Stavo benissimo, ero in formissima, nessuno mi avrebbe fermato quel giorno. Ma arrivai dietro a Bettini, mio compagno di squadra.”
Ci ha messo dentro un sorriso, ma anche quel pizzico di nostalgia che solo chi ci è andato davvero vicino può capire.

Infine, una domanda più personale:
“Nonostante tu viva e lavori ancora nel ciclismo, cosa ti manca di più di quando correvi?”
Garzelli ci ha pensato un attimo e poi ha detto una frase che dovrebbe far riflettere tutti, dai giovani amatori ai professionisti di oggi:
“Mi manca il mondo del ciclismo vissuto da corridore. È un privilegio, ma lo capisci davvero solo quando non ce l’hai più. Essere un ciclista è molto di più di quello che si pensa. Ai giovani dico: siate più umili. Firmate un autografo in più, fate una foto in più. Perché un giorno vi mancheranno quei momenti.”

Un incontro breve, ma pieno di verità, quella vera, quella che non si legge nei comunicati stampa.
E quest’anno sarà per lui una prima volta speciale: commenterà la Milano-Sanremo per la prima volta interamente dalla cabina Rai, vivendo tutta la giornata al microfono, al fianco dei colleghi, per raccontare la Classicissima come solo chi ha corso può fare.

Ancora grazie a Stefano Garzelli per la disponibilità, e per aver promesso che proverà a leggere anche Asfalto & Fango!
Restate con noi, perché domani proverò a scattargli un’altra foto, magari in un contesto migliore di quello di oggi.

Il ciclismo è fatto anche di incontri così.

Leave a Reply