L’Eroica Juniores 2025 non si farà: un colpo al cuore del ciclismo giovanile

Un silenzio assordante sulle strade bianche

Le strade bianche della Toscana rimarranno mute. Nessun ruggito di ruote sulla ghiaia, nessuna nuvola di polvere sollevata dalla furia di giovani ciclisti in cerca di gloria. L’Eroica Juniores 2025 è stata annullata, e con essa si spegne, almeno per quest’anno, uno degli appuntamenti più iconici del calendario giovanile.

Questa non è solo una gara in meno. È un’occasione persa, un sogno infranto, una tradizione interrotta. I ragazzi che avrebbero dovuto sfidare la fatica su questi percorsi non avranno la possibilità di scrivere il loro capitolo nella storia del ciclismo.

Un colpo al cuore del futuro del ciclismo

L’annullamento di questa corsa non è solo una brutta notizia per chi aspettava il via con ansia. È un segnale preoccupante per il movimento ciclistico giovanile.

In un momento in cui lo sport dovrebbe essere supportato, quando mai come oggi servono investimenti e passione per alimentare il vivaio di futuri campioni, ci troviamo davanti a una battuta d’arresto dolorosa. Non si tratta solo di un problema organizzativo o economico, ma di un colpo al cuore del ciclismo.

L’Eroica Juniores era più di una corsa: era un rito di passaggio, una sfida autentica, un primo assaggio di quel ciclismo epico che si respira nelle grandi Classiche. Per i giovani atleti, era l’occasione per mettersi alla prova in un contesto unico, su strade che trasudano storia e leggenda.

Le colline testimoni di un’assenza

Ogni anno, le colline senesi hanno osservato, silenziose, il passaggio di questi ragazzi. Hanno assistito ai loro scatti rabbiosi, ai loro volti segnati dalla fatica, ai loro sogni che prendevano forma curva dopo curva. Quest’anno, invece, dovranno accontentarsi del vento che soffia tra i cipressi e del ricordo di quello che avrebbe potuto essere.

L’immagine della corsa, con il gruppo compatto che si allunga tra la polvere, le divise imbrattate di fatica, il sole che cala sulle strade sterrate, sarà solo un’ombra nella memoria.

E questa è forse la ferita più grande: sapere che un evento così iconico non avrà un nuovo capitolo da aggiungere alla sua storia.

Un grido di allarme per il ciclismo giovanile

Non possiamo far finta di niente. L’annullamento dell’Eroica Juniores non è un caso isolato. È un sintomo di qualcosa di più grande.

Se non si investe nei giovani, se non si creano opportunità per far crescere i talenti, come si può sperare in un futuro per questo sport? Non basta sognare di vedere un nuovo Nibali o un nuovo Pogacar emergere dalle categorie giovanili: bisogna dare loro una strada su cui pedalare, occasioni per mettersi in gioco, eventi in cui confrontarsi.

L’Eroica Juniores era proprio questo: un banco di prova, un trampolino di lancio, un’esperienza unica che lasciava il segno.

Senza questa gara, il ciclismo giovanile perde qualcosa di importante. E non possiamo permetterci di abituarci a questa perdita.

Un arrivederci, non un addio

Ora il rischio è che il tempo passi e che questo annullamento venga archiviato come una semplice nota a margine della stagione. Ma non possiamo permetterlo. L’Eroica Juniores deve tornare.

Chi ha avuto la fortuna di correrla in passato sa che non è una gara come le altre. E chi avrebbe dovuto correrla quest’anno merita un’altra occasione.

La speranza è che questo stop sia solo un incidente di percorso, un ostacolo temporaneo su una strada che deve continuare a essere percorsa. Perché il ciclismo non è solo professionismo, non è solo le grandi corse trasmesse in TV. Il ciclismo vero nasce qui, tra polvere e fatica, tra sogni e sacrifici.

E senza il sogno di un giovane che si lancia su uno sterrato con il cuore in gola, questo sport non ha futuro.

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